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Cosa significa fare la badante a Asti

La prima cosa che viene chiesta, quando si ha bisogno di una badante a Asti, è sicuramente: “ma la badante fa anche questo?” – e se ne sentono di tutti i colori.

Si pretende dalla badante un ufficio da tuttofare domestico: dal pagare le bollette ad accompagnare i cani alla tolettatura.

Ma cosa deve fare davvero la badante?

Bene, ci teniamo a dire che la badante può fare ogni cosa, purché venga stipulato prima e ne abbia conoscenza la badante stessa che dovrà manifestare il proprio assenso – anche a mansioni che esulerebbero dalla professione badante strictu sensu, e che andrebbero ad investire una dimensione altra, fatta di accordi tra famiglia e badante, spettanti anche qualche extra sullo stipendio a fine mese.

La badante è una figura che si occupa dell’assistenza anziani a Asti non autosufficienti. aiutandoli s svolgere le attività di tutti i giorni, a casa o fuori casa.

Nel caso in cui l’assistito abbia bisogno di supporto costante, ci sarà bisogno di una badante convivente.

Ecco nel dettaglio di cosa si occupa una badante ad ore a Asti:

  • fare la spesa, preparare i pasti e servirli agli orari concordati,
  • sbrigare le faccende domestiche per mantenere la casa pulita e ordinata,
  • occuparsi della movimentazione e deambulazione, nel caso in cui la persona assistita sia costretta a letto o in sedia a rotelle o abbia difficoltà motorie,
  • accompagnare la persona nelle uscite e commissioni quotidiane,
  • curare la salute e l’igiene personale,
  • verificare che la persona segua le terapie prescritte dal medico,
  • occuparsi della sfera relazionale e tenere compagnia alla persona assistita.

È facile capire che i compiti della badante convivente a Asti possono cambiare in base alle condizioni di salute della persona che assiste. Per questo motivo è sempre consigliabile indicare le mansioni in modo chiaro nel contratto di collaborazione.

Capita spesso che ci sia confusione tra queste due figure professionali.
La prima differenza tra colf e badante risiede nei destinatari del loro lavoro. In genere la badante convivente assiste una sola persona, invece la colf convivente a Asti supporta tutta la famiglia.

Inoltre, cambiano le mansioni delle due figure. Questo perché la badante è una figura di assistenzaalla persona, mentre la colf si occupa di gestire la casa e in particolare di curare l’ordine e la pulizia.
La famiglia che assume una colf su giornata a Aasti può anche concordare alcuni incarichi ulteriori:

  • preparare i pasti,
  • occuparsi degli animali domestici,
  • occuparsi delle piante.

Per leggere altri approfondimenti sulle agenzie di badanti, oppure se vuoi scoprire come mettere in regola la tua badante e quali sono tutti i passaggi burocratici da rispettare, contattaci! Con Aes Domicilio siamo attivi in tutta la Regione Lombardia, in Emilia-Romagna, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano, Modena, Bologna e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco, Badante Modena e Badante Bologna e Badante a Roma.

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La badante in nero a Asti: come metterla in regola

Sei alla ricerca di una badante a AstiAllora presta attenzione a quanto previsto dalla legge per l’assunzione di lavoratori che si occupano di assistenza anziani a domicilo a Asti.

Più volte ci siamo domandati quanto sia deleterio continuare a sostenere il sistema delle badanti in nero. È importante rivolgersi ad un’agenzia come Aes domicilio che ha una equipe apposita per analizzare le persone che si professano “badanti”, cercando di analizzare il proprio curriculum “certificato!”, e attraverso un’accurata operazione di screening cercare di fare qualcosa di professionalmente impeccabile – creando anche uno storico delle esperienze pregresse della badante convivente a Asti  presso altre famiglie.

Da oggi, però, lavoratrici e lavoratori che vogliono mettersi in regola hanno uno strumento in più: Sportello Lavoro della Cisl, infatti, è stato iscritto all’albo dei soggetti autorizzati allo svolgimento delle attività di intermediazione, fornendo così  un punto di riferimento per la famiglie alla ricerca di assistenti familiari e colf e  per le badanti alla ricerca di un lavoro nella provincia di Bergamo (con recapiti zonali a Grumello del Monte, Dalmine, Gazzaniga, Lovere, Treviglio).

«Siamo assolutamente convinti che la tutela delle lavoratrici passi dalla regolarizzazione lavorativa e dalla conoscenza dei propri diritti e doveri, spesso poco garantiti e conosciuti – dice Danilo Mazzola, segretario provinciale della Cisl di Bergamo. Per questo abbiamo creato questo sportello, che grazie al coordinamento di diversi attori del nostro sistema (Fnp che riceve la domanda delle famiglie, Fisascat che intercetta l’offerta di lavoro delle assistenti familiari, Ial che soddisfa le esigenze formativo delle lavoratrici, Caf – C&B Service – che  stipula e gestisce gli aspetti previdenziali e fiscali del contratto per badante) può garantire un servizio di assoluta qualità. D’altronde, il lavoro prezioso di assistenza delle lavoratici straniere, che suppliscono all’assenza di politiche di welfare dedicato agli anziani che possa essere economicamente sostenibile, è  prezioso per la nostra comunità,  perché si fanno carico di un compito che in parte non siamo più in grado di assolvere».

Nei due anni e mezzo di attività, le persone che si sono rivolte allo sportello, in cerca di un lavoro come badante e colf, sono state 872 di cui 811 donne e 61 uomini. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono del Sud America e Est Europa per il 73%, italiane 9%,  asiatiche e africane 18%. I contratti di lavoro sottoscritti con esito positivo dal 2016 al 2018 sono stati 121, di cui 19 a tempo determinato e 102 a tempo indeterminato.

E’, questo, certamente un sistema pregevole che tanti dovrebbero metterlo in pratica, e rimetterlo in pratica, e riproporlo – per un futuro migliore.

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Vitto e alloggio della badante convivente a Asti

Aumentano sempre di più le richieste di badanti a Asti! Vediamo in cosa consiste la figura della badante e badante convivente.

Un badante con vitto e alloggio è colui che presta assistenza ad una determinata persona, condividendo con essa lo stesso tetto e quindi stabilendo un legame continuativo che va ben oltre l’orario di lavoro prestabilito nella quasi totalità dei casi.

Questa formula lavorativa viene adottata maggiormente laddove l’assistenza debba essere prestata a soggetti anziani e non autosufficienti, i quali potrebbero avere dei bisogni anche durante il periodo notturno e non sia possibile affidare la loro situazione a persone che se ne possano occupare in maniera distinta.

Il badante deve avere a disposizione un luogo dove riposare e deve avere la garanzia di ricevere un vitto, ovvero un’alimentazione adeguata che gli permette di mantenere l’integrità fisica al massimo delle sue potenzialità.

In base a quanto disposto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, nel caso in cui l’assistente rifiutasse il vitto e l’alloggio, esso deve ricevere un’indennità in sostituzione degli stessi.

L’indennità di vitto e alloggio viene versata in base a quanto dichiarato dalle tabelle previste dal contratto nazionale e non può essere in alcun modo eliminata, in quanto si tratta di un diritto del lavoratore e come tale va esercitato in ogni contesto.

È altrettanto fondamentale ricordarsi che lo stipendio del lavoratore dipendente deve essere composto da diversi elementi quali:

  • la retribuzione minima contrattuale prevista dall’ordinamento legislativo sull’assistenza verso il prossimo;
  • gli scatti di anzianità e da tutti quegli elementi che andranno a delineare l’ammontare dello stipendio quali, appunto il vitto e l’alloggio.

Vuoi sapere quanto costa una badante? AES Domicilio (assistenza anziani a domicilio) è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia, in Emilia-Romagna, in Lazio ed in particolare nelle province di Milano, Modena, Bologna e Roma se cerchi Badanti a Milano, Badante a Monza, Badante a Como, Badante a Lecco, Badante Modena, Badante Bologna e Badante a Roma.

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Lascio Tutto alla Badante: Un Caso Di Cronaca

Genova – Nella sua carriera da dentista, a Milano, Guido Carlo Cornia aveva messo da parte una discreta fortuna, frutto del lavoro e dell’oculatezza nella gestione del risparmio.

Una volta in pensione, negli Anni Ottanta, aveva scelto la Liguria come buen retiro. Il suo nome fra Lavagna e Genova lo ricordano in tanti, per l’attività di filantropo e la passione per la cultura. La Procura adesso indaga sui suoi ultimi anni di vita. E in particolare su un’eredità contestata di oltre un milione di euro.

Nel mirino, in particolare, c’è il periodo successivo al 2010, anno in cui l’anziano, nato nel 1924, perde l’amatissima moglie, Maria Grossi. Sprofonda in una forte depressione e perde in breve tempo importanti gradi di autonomia, prima di spegnersi nel 2015 a 91 anni. A beneficiare di buona parte del suo patrimonio è la badante, Tatiana Crihan, 27 anni, moldava, che dopo aver ereditato quasi tutto e ora è stata iscritta sul registro degli indagati per circonvenzione di incapace.

Nella vicenda – in cui spuntano firme false, prelievi a ripetizione e furti di argenteria dalla casa in cui viveva stabilmente la badante – in due esposti vengono segnalati alla Procura anche tre polizze vita accese presso Banca Intesa, e altri due nomi. Il primo è quello di Antonio Curtale, consulente finanziario indipendente che si occupa della stipula di quelle polizze: due di esse, valore mezzo milione di euro, Cornia le aveva intestate al nipote; ma nel giro di due giorni avrebbe cambiato idea, destinandole alla badante.

Il secondo è un nome noto a Lavagna: Mauro Caveri, ex vicesindaco, consigliere comunale e candidato a primo cittadino, ex consulente finanziario e beneficiario di una terza polizza da 300 mila euro: «Tengo a precisare che non avevo alcun ruolo in Banca Intesa – chiarisce -.

Quanto al signor Cornia, eravamo amici da molti anni, ci eravamo conosciuti in banca. Era una persona sola, non ho mai conosciuto suoi familiari. Un uomo colto, appassionato di illuminismo. Quando ci incontravamo chiacchieravamo di politica e talvolta mi chiedeva di cercargli alcuni libri rari. Il lascito ha stupito anche me: non me ne parlò mai e scoprii dell’esistenza della polizza solo dopo la sua morte».

A mettere in discussione lo stato mentale dello zio negli ultimi anni era stato il nipote, a sua volta morto di arresto cardiaco tre giorni fa, senza cioè poter vedere l’esito delle denunce presentate ormai oltre quattro anni prima, nel 2016. Ritardi che, adesso, vanno a rinfocolare una polemica che nel 2019 aveva portato la famiglia a chiedere l’avocazione dell’inchiesta alla Procura generale. Dopo quell’istanza, a gennaio del 2020, il pm Paola Crispo ha chiuso l’indagine sui movimenti anomali sul conto corrente, 180 mila euro e notificato un avviso di garanzia alla badante. Mentre il filone sulle polizze sarebbe tutt’ora in corso. Sebbene in quattro anni, spiega non senza sorpresa Caveri, nessuno lo abbia citato come testimone.
Adesso la famiglia – la moglie e il figlio del nipote appena deceduto – chiede di rivedere quell’eredità. Sul fronte penale alcuni reati rischiano la prescrizione. Su quello civile i legali hanno presentato una richiesta danni nei confronti di Banca Intesa, citata per omesso controllo. L’istituto per il momento ha preferito non pronunciarsi.

AES DOMICILIO seleziona badanti ad hoc, molto competenti, soprattutto ha un vasto ventaglio di scelte tra “badante ad ore”, “badante h24”, “badante di notte”, “badante in sostituzione” e tanto altro.

AES Domicilio è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano, Agenzia badanti Monza e Brianza, Badante Como, Lecco, Agenzia badanti Bergamo, Badante Pavia.
Siamo anche presenti attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising ad esempio in Piemonte: Badanti Torino, badanti Asti e Cuneo, ed in molte altre province del Nord Italia.

 

Badante la conosci bene

Conosci bene la tua badante convivente?

“Cercare la badante convivente” era diventato un vero e proprio incubo per la nostra famiglia.

Così esordiscono molte volte le famiglie con cui abbiamo a che fare!
O è troppo giovane, troppo vecchia, troppo disordinata, troppo curata, troppo magra, troppo grassa, non sa parlare, non sa cucinare: è questo il solito giro che si ripeteva almeno un paio di volte all’anno gettando i figli nel panico e sguinzagliandoli in una nuova ricerca.

Cerchi una badante convivente?

AES DOMICILIO seleziona ad hoc la badante che occorre alle vostre esigenze, grazie al nostro team di screening il quale oltre che a vagliare le competenze della badante, cerca, immediatamente, di creare un profilo che possa soddisfare le esigenze.

Ma tu… conosci bene la tua badante convivente?

Ma ci siamo mai preoccupati di chi fossero davvero? Ci siamo mai posti il problema della loro conoscenza? Così importanti, queste piccole donne, eppure così invisibili, hanno modificato le nostre vite e gli equilibri familiari, eppure non gli riconosciamo la giusta dignità. La ricerca di un assistente domiciliare è paragonabile a un lavoro molto importante e delicato, sì, un lavoro di cui ci siamo fatti carico e che va svolto con estrema attenzione ed accuratezza! L’obiettivo è risolvere le tue esigenze di assistenza e avere una convivenza serena con la persona che sceglierai. I timori principali hanno a che fare con i problemi che possono presentarsi successivamente: non trovarsi bene e non sapersi relazionare con la stessa badante, nella peggiore delle ipotesi, di essere raggirati rimanendo fortemente delusi e traditi. Timore del tutto giustificato dalle numerose storie che si sentono raccontare ovunque su anziani maltrattati dalla “malvagia badante” di turno.

In tal senso ricordiamo che l’assistenza alla persona è un lavoro che per legge rientra nel CNL del lavoro domestico. Questo vuole garantire un’assistenza che, per esperienza e competenze, risponda alle reali esigenze dell’assistito. Offre inoltre una tutela dagli evidenti rischi del lavoro nero – in un mercato dove fiducia, umanità e correttezza hanno un valore che va al di là anche delle competenze e dell’esperienza dato che un reale bisogno di aiuto porta ad aprire le porte della propria casa a uno sconosciuto.

Bene. Adesso non resta che scegliere bene e iniziare a conoscere meglio la tua badante: degli affari pratici, legali, lavorativi ce ne occupiamo noi: voi non dovete far altro che approcciarvi a questo nuovo nucleo familiare, averne cura e affidarvi alle competenze di chi avete assunto.

AES Domicilio assistenza anziani a domicilio ha a disposizione un grande database di badanti nelle province del Nord Italia (badante a Cuneo, badante Monza, badante Milano, badante a Torino, ecc.). Per maggiori informazioni sulle badanti conviventi… chiamaci!

 

Badante notte riposo

La Badante “vien di notte”

Aes Domicilio è una cooperativa socio-assistenziale, che offre i suoi servizi nel miglior modo possibile, e nel rispetto delle persone che vi si rivolgono; chi ha avuto a che fare con noi conosce bene i nostri metodi di valutazione delle prestazioni delle badanti, sottolineando soprattutto la capacità di ognuna delle badanti di sapersi gestire in determinate situazioni.

Le nostre badanti vogliono camminare accanto alla persona assistita per proteggerla dalle sue paure, dagli ostacoli che incontra, per indicarle la strada da percorrere e rassicurarla quando si sente smarrita, per farla sorridere anche nei momenti di tristezza.

Noi vediamo ogni individuo come una persona, con la sua storia e i suoi vissuti, e ne valorizziamo le competenze. Così facciamo anche per le nostre badanti. Il nostro obiettivo è quello di farli appassionare sempre di più al loro lavoro, di inserirli con delicatezza nella famiglia dell’assistito.

Naturalmente ci teniamo a valorizzare le loro competenze ed insegnare loro alcune tecniche di base per migliorare la qualità di vita dell’anziano. Così si può parlare realmente di “assistenza responsabile” portata avanti da persone che mettono la passione al centro della loro attività e che mettono le loro risorse a servizio di chi è più fragile.

La Badante nelle ore notturne

Per chi ha un domestico assunto in regime di convivenza la risposta potrebbe sembrare scontata: “Se la badante dorme in casa si occuperà anche di rispondere alle esigenze dell’assistito nelle ore notturne”. Sbagliato ma con delle eccezioni.

Per capire cosa è legittimo chiedere al lavoratore è importante chiarire alcuni principi di base, a cominciare dall’imprescindibile diritto al riposo giornaliero contemplato nel contratto collettivo nazionale del lavoro domestico e recentemente ribadito in una sentenza della Corte di cassazione (la n. 24/2018 della sezione Lavoro).

La badante convivente ha diritto a un riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive nell’arco della stessa giornata (ogni 24 ore). Se questa presta servizio diurno non potrà, dunque, lavorare anche di notte.

Al contrario, il datore dovrà riconoscere alla lavoratrice uno straordinario notturno (quello prestato tra le ore 22.00 e le ore 06.00). In ogni caso però, il lavoro straordinario non potrà pregiudicare il diritto al riposo giornaliero.

Se l’esigenza della famiglia è quella di garantire all’assistito una presenza fissa notturna l’unica strada è quella di assumere personale ad hoc. Il contratto badanti conviventi, Ccnl domestico prevede due diversi profili a seconda che si tratti di assistenza vera e propria o di semplice compagnia: le “discontinue prestazioni notturne di cura alla persona” (art. 11) e le “prestazioni esclusivamente d’attesa” (art. 12). In ogni caso si tratta di personale non infermieristico. Ecco le principali differenze.

 

Cerchi una badante? Affidati alla nostra agenzia di badanti!

 

AES Domicilio è attiva con le proprie badanti in tutta la Regione Lombardia ed in particolare nelle province di Milano, Agenzia badanti Monza e Brianza, Badante Como, Badante a Lecco, Bergamo, Badante Varese.
Siamo anche presenti attraverso i nostri uffici o i nostri partner in franchising ad esempio in Piemonte: Badanti Torino, Agenzia badanti Cuneo e Asti, ed in molte altre province del Nord Italia.

Badante certificazione

Certificazioni in arrivo per le badanti

Come scegliere una badante affidabile? Che referenze chiedere a un’aspirante governante? Con quali criteri selezionare una persona da affiancare a un genitore anziano e malato?

Uno strumento per dare indicazioni, di interesse per 2,5 milioni di famiglie e per un esercito di operatrici e operatori, è in dirittura d’arrivo.

Anche le tate, le colf e le badanti che lavorano nelle nostre case – irregolari o sommerse in molti casi, al 70 per cento di origine straniera – nel futuro prossimo potranno conseguire e far valere una “patente” professionale (sempre che gli enti abilitati al rilascio di certificazioni si rendano disponibili anche in questo ambito).

Chi ha bisogno di aiuto tra le mura domestiche, specularmente, potrà scegliere l’assistente basandosi sull’attestazione standardizzata delle competenze, oltre che con i metodi usati finora: segnalazioni di amici o parenti, passaparola, annunci e inserzioni.

 

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Una nuova certificazione per scegliere al meglio la badante

La recentissima Norma tecnica Uni 11766:2019 ha introdotto in Italia una novità, per ora teorica, per governanti, baby sitter e affini: la possibilità di conseguire un attestato conforme all’European qualifications framework, il sistema che permette di confrontare le qualifiche professionali dei cittadini dei Paesi europei, cioè le certificazioni formali rilasciate da un’autorità competente a conclusione di un percorso formativo.

Per passare dalla teoria alla pratica – cioè dalla possibilità di avere la “patente” al conseguimento effettivo – ci vorrà ancora un po’ di tempo. Si devono trovare soggetti e società specializzate disposte a rilasciare le certificazioni di qualità (come già avviene per altre figure professionali). Intanto alle lavoratrici interessate e ai lavoratori – in minoranza – conviene iscriversi ai corsi di preparazione già attivi.

Commenta Alessandro Lupi, vicepresidente di Assindatcolf, l’associazione che raggruppa i datori di lavoro e propone percorsi formativi gratuiti:

«Sebbene tocchi a loro occuparsi della parte più fragile della società, anziani, bambini, malati e disabili, nella maggior parte dei casi ai domestici non sono richieste specifiche competenze. Un paradosso che si vuole invertire con l’entrata in vigore della nuova Norma tecnica dell’Uni (l’ente italiano che elabora e pubblica documenti normativi volontari in tutti i settori commerciali, industriali e del terziario). Le indicazioni colmano un vuoto legislativo, poiché in Italia prima non esisteva un sistema di riconoscimento e di certificazione delle competenze degli assistenti familiari, spesso sprovvisti di una adeguata preparazione e non sempre tutelati. Per la prima volta, risultato per il quale ci siamo battuti, vengono stabiliti i requisiti relativi alle attività domestiche. Si tratta di un primo passo, fondamentale e utile per tutte le parti coinvolte. La strada adesso va completata. Colf, badanti e baby sitter, se e quando gli enti certificatori daranno la disponibilità e i meccanismi previsti entreranno a regime, potranno accedere a un esame per ottenere la “patente” di qualità e le famiglie avranno una garanzia in più. I test – precisa sempre Lupi – non saranno obbligatori, ma volontari. L’auspicio è che con il rilascio degli attestati si riesca a partire prima della fine dell’anno, in autunno. Solo garantendo percorsi di formazione e certificazione professionale specifici – rimarca – si sostengono le famiglie, si aiutano i lavoratori e si conferisce al comparto la dignità che merita».

 

Badanti Asti

Nuovo sito web Franchising Asti

In linea il nuovo sito web per la provincia di Asti .